Clinical PIs
Gian Vincenzo Zuccotti
Paolo Aseni
La stampa 3 D in medicina ed in particolare quella applicata alle branche chirurgiche rappresenta una vera e propria rivoluzione in atto, anche se è ancora poco nota agli occhi dei più. E’ una realtà che si interfaccia in modo nuovo tra paziente e lesione-malattia e che può offrire una visione delle lesioni con un notevole impatto diagnostico e terapeutico e con una visione dell’oggetto anatomico e delle lesioni uniche in particolare al chirurgo che può pianificare meglio un percorso di strategia chirurgica. Molta strada resta ancora da percorrere e molta ricerca dovrà essere intrapresa in particolare per alcuni specifici interessi chirurgici, a partire dalla realizzazione di modelli aptici e trasparenti, sempre più vicini alla realtà anatomica utilizzabili per una vera simulazione pre-operatoria per interventi chirurgici complessi.
Gianpietro Farronato
Angelo Vanzulli
Maurizio Gallieni
Francesco Di Meco
Da sempre sono interessato alla realtà virtuale e agli sviluppi di nuove tecnologie che consentano ai giovani chirurghi di acquisire gradualmente nuove competenze, senza sottoporre il paziente ad errori dettati dalla scarsa esperienza. Con la riduzione delle ore di lavoro anche per i medici in formazione e l’aumento delle cause medico medico-legali, si sta assistendo alla riduzione dell’esposizione a casi chirurgici. Questo si traduce non solo in minore possibilità di assistere ma anche di essere direttamente implicati come primi operatori in sala operatoria. Il primo compito di chi si occupa in prima persona della formazione dei Neurochirurghi è individuare nuove strategie che formino una generazione che non sia meno preparata della precedente. I modelli stampati in 3D a partire da casi reali apporterebbero un contributo fondamentale nel training dei neurochirurghi in formazione, consentendo alle attuali e future generazioni di acquisire competenze chirurgiche e migliorare le abilità tecniche in un ambiente protetto dove un errore non avrebbe conseguenze devastanti ma, al contrario, costituirebbe un’esperienza costruttiva da analizzare criticamente.
Alessandro Perin
La Lombardia come leader nella medicina personalizzata e nella creazione di modelli di organi e patologie per curare i pazienti meglio, senza rischi e danni legati all’inesperienza dei medici e dei chirurghi.